Sono psicologicamente instabile e instabilmente convinta che i sogni abbiano un senso.
Se sono sogni ricorrenti ancora di più.
E non che voglia sentirmi Giuseppe il Re dei sogni per una sera, mi accontenterei di essere una che ogni tanto capisce quello che vuole dire, pretesa troppo grande?
Oggi mi sono data un senso, una roba che ho trovato da me, niente di rivelatore, un senso percepito a caso in quei momenti in cui a rigirarsi i pollici sembrerebbe quasi di stare impiegando bene il tempo.
Ora, trovato questo mezzo senso, dovrei anche trovare il modo di spiegarmi.
La bellezza di poter indugiare nell’opportunità che il domani riserva di trovare il Posto per se, il Senso giusto, è una sensazione che mai smetterò di rimpiangere e ricorderò sempre con allegrezza, ma questo è un discorso diverso, il tempo passa.
Il tempo passa. Il tempo passa. Passa. E’ passato.
La bellezza di poter indugiare e l’amarezza di averlo fatto inutilmente.
Io non sono una che si scava dentro in questi casi. Io non ho la minima voglia di capire che ho paura, e ancora meno di scoprire di cosa ho paura.
Ma a volte le paure escono fuori da sole.
Diventano un cucciolo piccolo, a volte anche più di una mano, che, indifeso, non solo ti viene affidato ma SI AFFIDA a te nella speranza che tu possa crescerlo, proteggerlo e amarlo, soprattutto. Lui ti ha scelto. Scegliersi vuol dire un sacco di cose. Quante volte ci capitano le cose? Quante volte ci capitano le persone? Scegliersi è di più.
Forse mi manca quella sensazione, sicuramente mi manca la fiducia necessaria che si trova dentro la parola scelta.
Non ho fiducia negli altri e in me. Ho perso il treno che mi avrebbe portato sulla mia strada, è avanti di molte fermate ormai.
Però è bello sognare ogni notte di sentirsi così, scelta, importante, sensata. Non so spiegarlo meglio.
Però la mattina mi sveglio. Mi sveglio ogni mattina da tutte le mattine, quando dormo.
Mi sveglio ogni mattina e dopo vent’anni mi domando ancora –Che farò?.