Nella stessa piovosa primavera
del millenovecentottantacinque
mai nessuna goccia cadde austera
come queste a riempire le acque.
Ricorda le oneste fughe leste,
il fiore rosso che già più le piacque
del papavero, dei tramonti creste
sorridenti e queste lamentose,
che perde dalle rughe le proteste:
-Lo sappia, le ricchezze son paurose-
e il solco mi lascia del sorriso
-le fa nere il tempo come rose.